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La civiltà della dea (2): Secondo la manifesta intenzione di Marija Gimbutas, "La civiltà della dea" si divide in due parti: nella prima la studiosa elabora la mappatura delle popolazioni e delle culture d'età neolitica in Europa, a partire da un primo nucleo sud-orientale che progressivamente si espande verso Nord e Occidente. In questo secondo volume, Marija Gimbutas unifica popolazioni e culture in una civiltà denominata "Antica Europa", nel segno di una Grande Dea creatrice che guida i popoli verso una convivenza pacifica ed egualitaria. Uno scenario supportato da una poderosa mole di dati e dal meticoloso e puntuale esame della religione, della scrittura, della struttura sociale, che si conclude con l'analisi del suo declino attribuito alla comparsa degli indoeuropei Kurgan, bellicosi e patriarcali. According to the manifest intention of Marija Gimbutas, "the civilization of the goddess" is divided into two parts: in the first the studious processes mapping of populations and cultures of the Neolithic age in Europe, starting from a Southeast first nucleus that gradually expands to the North and West. In this second volume, Marija Gimbutas unifies peoples and cultures in a society called "Old Europe", in the sign of a great creator Goddess who guides people towards peaceful coexistence and equal. A scenario supported by a massive amount of data and the meticulous and punctual examination of religion, writing, social structure, and concludes with an analysis of its decline attributed to the appearance of Indo-Europeans, Kurgan and patriarchal warlike.