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Descrizione del libro

Il suo acronimo (lqg) suona come uno dei tanti, criptici e intimidatori, che gremiscono la fisica contemporanea. In realtÃ , la Â«gravitÃ quantistica a loopÂ» - oggetto del nuovo libro di Jim Baggott - Ã¨ una delle declinazioni piÃ¹ promettenti nell'ambito della Â«teoria quantistica della gravitÃ Â». La quale, a sua volta, Ã¨ uno dei tentativi piÃ¹ accreditati di rispondere a una sfida senza precedenti nella storia della fisica: l'armonizzazione di due teorie di grande successo ma tra loro inconciliabili. La prima Ã¨ la relativitÃ generale di Einstein, che descrive il comportamento della materia su larga scala in uno spazio-tempo curvo: base del modello standard cosmologico del big bang, ha avuto una delle conferme piÃ¹ spettacolari nella recente scoperta delle onde gravitazionali. La seconda Ã¨ la meccanica quantistica, che descrive invece le proprietÃ e il comportamento della materia alle scale piÃ¹ piccole: sotto forma di teoria dei campi, Ã¨ alla base del modello standard della fisica delle particelle, e in questo ambito l'ultima convalida sperimentale Ã¨ stata la scoperta del bosone di Higgs. Il punto Ã¨ che il Â«doppio trionfoÂ» delle due teorie - costruite su interpretazioni incompatibili dello spazio e del tempo - Ã¨ servito solo a far apparire l'universo ancora piÃ¹ elusivo e misterioso, se non piÃ¹ bizzarro. Compito della lqg Ã¨ dunque inventare un nuovo, comune tessuto teorico. Ricostruendo i termini della sfida, Baggott si sofferma a lungo sugli scienziati che piÃ¹ si sono adoperati (e continuano ad adoperarsi) per vincerla, come Lee Smolin e Carlo Rovelli; e, pur senza nascondere fino a che punto sia ardua, ne sottolinea l'importanza fondamentale grazie a un pensiero di Laozi: Â«Anche un viaggio di mille miglia comincia con un primo passoÂ».