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Il tatuatore di Auschwitz: 1942. Quando Lale Sokolov varca i cancelli di Auschwitz-Birkenau, gli viene affidato il compito di tatuare i prigionieri. Davanti a lui, in fila, terrorizzata e scossa dai brividi, c'Ã¨ una ragazza: Gita. Â«Ho tatuato un numero sul suo braccio. Lei ha tatuato il suo nome sul mio cuore.Â» Inizia cosÃ¬ uno dei racconti piÃ¹ coinvolgenti, coraggiosi e memorabili sull'Olocausto: la storia d'amore del Tatuatore di Auschwitz. Il cielo di un grigio anonimo incombe sulla fila di donne. Da quel momento non saranno piÃ¹ donne, saranno solo una sequenza inanimata di numeri tatuati sul braccio. Ad Auschwitz, Ã¨ Lale a essere incaricato di quell'orrendo compito: proprio lui, un ebreo come loro. Giorno dopo giorno, Lale lavora a testa bassa per non vedere un dolore cosÃ¬ simile al suo finchÃ© una volta alza lo sguardo, per un solo istante: Ã¨ allora che incrocia due occhi che in quel mondo senza colori nascondono un intero arcobaleno. Il suo nome Ã¨ Gita. Un nome che Lale non potrÃ piÃ¹ dimenticare. PerchÃ© Gita diventa la sua luce in quel buio infinito: racconta poco di lei, come se non essendoci un futuro non avesse senso nemmeno un passato, ma sono le emozioni a parlare per loro. Sono i piccoli momenti rubati a quella assurda quotidianitÃ ad avvicinarli. Dove sono rinchiusi non c'Ã¨ posto per l'amore. Dove si combatte per un pezzo di pane e per salvare la propria vita, l'amore Ã¨ un sogno ormai dimenticato. Ma non per Lale e Gita, che sono pronti a tutto per nascondere e proteggere quello che hanno. E quando il destino tenta di separarli, le parole che hanno solo potuto sussurrare restano strozzate