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Descrizione del libro

Due versetti di Paolo - 1Corinti 15,3 e Romani 3,25 - sono al centro di questa ricerca di storia delle idee. Se legati assieme, essi affermano che GesÃ¹ Ã¨ morto per i peccati degli uomini e che la sua morte fu sacrificio espiatorio. Queste frasi vanno lette all'interno dell'intero corpus paolino, dove emerge anche un'altra cristologia, basata sul rapporto di contrapposizione tra il primo Adamo e l'ultimo Adamo, che si caratterizza per la sua obbedienza. In altri termini, con il metodo storico-critico la morte di Cristo non fu sacrificale, nÃ© in remissione dei peccati, mentre ciÃ² si puÃ² affermare con il metodo tipologico. PoichÃ© Paolo non utilizzerÃ mai piÃ¹ la frase di 1Corinti 15,3 e Romani 3,25 non Ã¨ altro che una trasposizione del linguaggio del sacrificio del kippur sul sangue di Cristo, ne segue che questi Ã¨ come il Propiziatorio, per la giustificazione di tutti gli uomini.