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Forget-me-not in inglese, Nontiscordardime in italiano, Ã¨ un imperativo e finanche una prece. Questo piccolo e delicato fiore perenne Ã¨ stato scelto come emblema del centenario del Genocidio Armeno, il Metz YeghÃ©rn, che Ã¨ stato definito il peccato originale del Novecento. Da allora a oggi, la Repubblica di Turchia, erede diretta dell'Impero ottomano, non Ã¨ stata sanzionata nÃ© punita, come invece accadde alla Germania alla fine della Prima guerra mondiale, nÃ© tantomeno obbligata a fare i conti con la propria tenebra genocidaria, come avvenne successivamente alla caduta del nazismo. Gli armeni, ancora oggi sotto l'attacco di Ankara e di Baku, sono vittime di pulizia etnica e di etnocidio nei territori dell'Artsakh (o Nagorno-Karabakh) nel silenzio quasi assoluto del mondo libero. Funzionale alle antiche e nuove politiche antiarmene Ã¨ il negazionismo del Metz YeghÃ©rn, un inquietante e mostruoso case study perdurante da oltre un secolo. Tale negazionismo, "di Stato" in Turchia e in Azerbaijan, grazie a politici, giornalisti e intellettuali compiacenti e a finanziamenti a dipartimenti accademici, trova insidiosa sponda anche in Occidente. Vittorio Robiati Bendaud non solo racconta e analizza la storia e le cause di questa colossale tragedia, ma ne mostra anche la bruciante attualitÃ . In tal senso, quindi, il Genocidio Armeno Ã¨ Â«tuttora in essereÂ». Con saggio introduttivo di Paolo Mieli.