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Descrizione del libro

La â€œgrande dicotomiaâ€ pubblico-privato, vero caposaldo della modernitÃ giuridica, si Ã¨ fatta viepiÃ¹ opinabile, facendo persino dubitare delle ragioni della sua stessa esistenza. Tanta incertezza si riverbera anche sul diritto penale, ove essa non Ã¨ riuscita a orientare la prassi nellâ€™applicazione delle â€œqualifiche pubblicheâ€, e dunque del severo statuto penale della P.a. Il moltiplicarsi dei â€œregimi amministrativiâ€, dovuto al processo dâ€™integrazione euro-unitaria, sembra complicare il quadro. Lo studio si propone di verificare a che condizioni questa dicotomia possa ancora conservare una sua validitÃ teorica e pratica. Per farlo, viene sperimentata una nuova metodica, di tipo â€œfunzional-tipologicoâ€, al fine di offrire una ricostruzione delle qualifiche ancorata al contenuto e agli â€œscopiâ€ delle incriminazioni e, dunque, maggiormente in grado di essere applicata, e criticamente controllata, in sede processuale. I risultati ottenuti vengono tradotti anche in chiave de iure condendo, al fine di implementare al meglio le rationes dei reati propri contro la P.a.