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Dante e San Francesco: Alla morte di San Francesco, nel 1226, i suoi seguaci erano diverse migliaia e in pochi anni crebbero prodigiosamente. All'epoca di Dante il Francescanesimo rappresentava l'espressione più alta della religiosità e l'ideologia comune, per non dire esclusiva, degli Artisti. Strettamente legato al Francescanesimo è l'ideale pauperistico e il tema della povertà non solo veniva dibattuto, ma era al centro della vita civile e religiosa. Il dibattito degenerò in una polemica sulla povertà tra Conventuali e Spirituali che dilaniò l'Ordine francescano e tutta la Cristianità. Gli Spirituali erano per l'osservanza rigida e integrale della povertà e della regola francescana, secondo l'esempio personale di San Francesco. La corrente spirituale fu duramente perseguitata e definitivamente condannata da Giovanni XXII nel 1323. I suoi maggiori esponenti furono Pietro Olivi (1248, 49-1298) e Ubertino da Casale (1259 c. - dopo il 1329) autore dell' Arbor vitae composto nel 1305. Entrambi furono lettori di teologia nello studio di Santa Croce a Firenze. Il loro insegnamento fu di una enorme importanza e si svolse nel periodo in cui l'Alighieri afferma di essersi dato alla filosofia "ne le scuole de li religiosi e a le disputazioni de li filosofanti" (Conv. II -xii - 7). Il poeta conobbe forse entrambi e subì il fascino del loro insegnamento. The death of St. Francis, in 1226, his followers were several thousand and in few years grew prodigiously. At the time of Dante Franciscanism represented the highest expression of religiosity and the common ideology, not to say unique, artists. Closely related to the Franciscan movement is ideal pauperistico and the theme of poverty not only was debated, but was at the center of civil and religious life. The debate degenerated into a controversy over poverty between Conventual and spiritual than-strife tore the Franciscan order and all Christendom. The spiritual were rigid and integral to the observance of poverty and of the Franciscan rule, according to the personal example of Saint Francis. The spiritual power was severely persecuted and permanently condemned by John XXII in 1323. Its leading members were Peter Olivi (1248, 49-1298) and Ubertino da Casale (1259 c.-after 1329) author of Arbor vitae composed in 1305. Both were studying theology readers of Santa Croce in Florence. Their teaching was of enormous importance and took place during the period when the Alighieri claims to have given to the philosophy "disputazioni and the religious schools of li de li philosophic wits" (Conv. II-xii-7). The poet knew perhaps both and suffered the charm of their teaching.