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Descrizione del libro

Negli ultimi 30 anni, le parole inglesi entrate nella nostra lingua sono piÃ¹ che raddoppiate, e anche la loro frequenza dâ€™uso Ã¨ aumentata. Ogni giorno abbiamo a che fare con termini britannici, non sempre trasparenti (kiss&ride, caregiver) â€“ anzi, talvolta impiegati volutamente proprio per mascherare o per edulcorare come stanno le cose (jobs act, spoils system). Pensiamo poi al linguaggio dei giornali (gig economy, flexicurity), dellâ€™economia (quantitative easing, subprime), delle aziende (customer care, front office), della Rete (hater, spyware) o della moda (clutch, waist bag)â€¦ Siamo proprio sicuri di conoscere il significato di tutte le parole che leggiamo e ascoltiamo? E che non ci sia unâ€™alternativa italiana che non siamo piÃ¹ abituati a usare? Parole come sponsor, budget, staff, catering, display o trailer sono davvero â€œnecessarieâ€? O forse stiamo perdendo la capacitÃ di dire finanziatore, stanziamento, personale, ristorazione, schermo o anteprima? Di pensare prima in italiano?
Noi ci siamo â€œarmatiâ€ di etichettatrice e abbiamo messo insieme 1800 alternative e sinonimi agli anglicismi piÃ¹ frequenti, senza proporre traduzioni â€œazzardateâ€ (come guardabimbi per babysitter o fubbia per smog). Senza alcun purismo, e alcun elenco di forestierismi da bandire: conoscere piÃ¹ parole, piÃ¹ sinonimi, piÃ¹ alternative ci permette di ampliare il nostro lessico, di esprimerci in modo piÃ¹ ricco e vario, e questo partendo proprio dalla nostra lingua â€“ uno dei pochissimi strumenti che piÃ¹ si usa e meno si usura!