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Lettere a André Gide: Nel 1912 Proust scrisse a Gaston Gallimard proponendogli la pubblicazione di una parte della Recherche, che a quel tempo non aveva ancora terminato. Il manoscritto venne affidato a Gide, condirettore della prestigiosa Â«Nouvelle Revue Franc?aiseÂ», ed egli, che reputava Proust un dilettante mondano, dopo una frettolosa lettura diede un parere negativo. Dopo questo primo e superficiale giudizio, Gide riconobbe il proprio sbaglio, e nel gennaio del 1914 scrisse all'autore: Â«Aver rifiutato questo libro rimarrÃ il piÃ¹ grave errore della N.R.F. - e (poichÃ© ho la vergogna di esserne in gran parte responsabile) uno dei rimpianti, dei rimorsi piÃ¹ cocenti della mia vitaÂ». Da questo momento e fino alla morte di Proust, avvenuta nel 1922, tra i due scrittori si intreccia un carteggio (di cui ci Ã¨ rimasta soltanto una parte) di grande intensitÃ intellettuale e spirituale, dove l'ammirazione reciproca e le riflessioni sulla scrittura e sulla vita offrono al lettore un documento di eccezionale importanza per comprendere a fondo la personalitÃ di due Â«grandiÂ» del Novecento. Alle lettere fa seguito, in appendice, il Biglietto a AngÃ¨le, un testo del 1921 in cui Gide pone in risalto con estrema sottigliezza le novitÃ apportate dal capolavoro proustiano.