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Scheda libro

Cod. ISBN9788864731612
AutoreNino Galloni 
TitoloChi ha tradito l'economia italiana? Quinta Edizione
EditoreEditori Riuniti Univ. Press
Anno2014 
Descrizione
Formato 15x21 cm., copertina con alette, stampato su carta FSC Nel saggio introduttivo a questa quinta edizione, l'autore propone di considerare quattro modelli economici corrispondenti ad altrettante tipologie capitalistiche che hanno caratterizzato gli ultimi 70 anni, dagli accordi di Bretton Woods ad oggi: 1) un capitalismo espansivo, manageriale e keynesiano che punta alla massimizzazione del profitto totale (e, quindi, della produzione, dell'occupazione e delle vendite alle condizioni di mercato) dal 1944 al 1979, vale a dire da Bretton Woods al G7 di Tokio; 2) un capitalismo «proprietario» con l'esplosione dei tassi di interesse (voluta, appunto, per restituire centralitaÌ€ ai proprietari) e conseguenza della nuova regolazione delle bilance dei pagamenti, della limitazione alla sovranitaÌ€ degli Stati e alla moneta esogena, della concorrenza tra le banche per il controllo della liquiditaÌ€, dal 1980 al 1992 quando, nel settembre, crolla il Sistema Monetario Europeo proprio per l'insostenibilitaÌ€ di tale tipo di modello economico; 3) un capitalismo finanziario che ha come obiettivo la redditivitaÌ€ dei titoli in borsa e che dura dal 1992 (crollo degli interessi obbligazionari che hanno caratterizzato la fase «proprietaria» precedente) all'inizio del 2001, quando si manifesta la crisi nelle borse stesse, e infine; 4) il capitalismo che l'autore definisce «ultrafinanziario» dove l'obiettivo eÌ€ la numerositaÌ€ delle emissioni di titoli (anche tossici), a prescindere dalla loro redditivitaÌ€. Secondo l'autore, gli ultimi tre modelli capitalistici si caratterizzano per la loro insostenibilitaÌ€: dimostrata, per quelli «proprietario» e finanziario, in base alla esigua durata dei periodi di riferimento, mentre - per quanto riguarda l'attuale, ultrafinanziario - Galloni solleva provocanti e preoccupanti perplessitaÌ€, visto il suo completo distacco dall'economia reale e locale ed il sostegno che ha avuto e che sta avendo dalle Banche Centrali. Da questo punto di vista, la svolta voluta da Mario Draghi il 5 Giugno del 2014 appare cruciale. Unico capitalismo sostenibile, dunque, sarebbe quello espansivo e keynesiano, ma Galloni non propone solo un ritorno a Keynes («riveduto e corretto»), ma anche di riflettere sull'alternativa - per la prima volta - al capitalismo stesso, pur sollevando dubbi, sempre in termini di sostenibilitaÌ€, sui modelli della «decrescita». Secondo Galloni eÌ€ la politica - che ha tradito il Paese all'inizio degli anni '80 - a dover essere reinventata per fungere da guida alle scelte economiche, poicheÌ queste ultime possono (e devono), venir indirizzate verso un capitalismo espansivo oppure verso un non-capitalismo. [...]la pretesa di ottenere, promettere o fornire rendimenti dalle attività  finanziarie puramente speculative superiori a quelli dell'economia reale e agli stessi tassi di sviluppo, è la causa determinante l'origine dello squilibrio: eccesso di mezzi monetari sempre piຠliquidi per   fronteggiare gli impegni sul versante speculativo e carenza di mezzi per le attività  produttive sia pubbliche, sia private. Le banche tedesche e francesi (per non parlare delle spagnole e delle inglesi) sono piene di titoli tossici, il cui ammontare supera di decine di volte quello di tutti i debiti pubblici dei Paesi al di qua e al di là  dell'Atlantico.[...]Il problema di oggi sembrerebbe, invero, rappresentato dal fatto che le attuali cerchie di potere non risultano né responsabili, né lungimiranti mentre i movimenti popolari non trovano coaguli adeguati verso il governo - o, almeno, una qualche proposta-progetto - del cambiamento. Su questa strada sono di ostacolo non solo i cosiddetti poteri forti, ma soprattutto i vecchi pregiudizi e l'esistenza, tipica dei Paesi latini, di una fitta rete di connivenze e di appartenenze che, dal basso, minano la democrazia e utilizzano la legalità  al contrario, cioè negandola, per ottenere benefici e privilegi: ciò che segna l'ostacolo a una politica partecipata da tutti e finalizzata al bene di tutti. Riuscirà  il M5S a portarci fuori da questa situazione?[...](Dalla premessa dell'autore) Nino Galloni, (Roma 1953), direttore generale del Ministero del Lavoro, funzionario in diversi ministeri finanziari, è attualmente membro effettivo del Collegio dei sindaci dell'Inps. È stato ricercatore all'università  di Berkeley in California, stretto collaboratore di Federico Caffè e ha insegnato nelle università  di Roma, Milano, Napoli, Modena e Cassino. È autore di numerosissimi articoli e libri fra cui, per Editori Riuniti,L'occupazione tradita (1998) e  Il grande mutuo (2008); e con altri editori,  Mercato senza padroni (2001),  Dopo lo sviluppo sostenibile (2002),  Misteri dell'euro, misfatti della finanza (2005),  La moneta copernicanacon M. Della Luna (2008),  Prendi i tuoi soldi... e scappa? (2010),  Eurocidio con Giovanni Passali (2013) e  Moneta e Società  (2013). VII Saggio introduttivo alla quinta edizione XXIII Presentazione della quarta edizioneXXIX Presentazione della terza edizioneXLIII Presentazione della seconda edizione 13 PremessaL'evoluzione dell'attuale crisi mondiale 29 Capitolo 1Dal 1947 al 19621.1. Le svolte del 1947 e l'impostazione degasperiana, p. 31 - 1.2. Le partecipazioni statali, p. 36 - 1.3. Dall'omicidio di Mattei ai prodromi del centro-sinistra, p. 41 45 Capitolo 2Gli anni '60 e '702.1. L'Italia ha un ruolo nello scacchiere internazionale, p. 47 - 2.2. Fiducia negli affari, investimenti elevati e valore dei patrimoni, p. 50 - 2.3. Piccole imprese e strane virtຠdella lira, p. 52 - 2.4. Un Paese che va troppo bene: bisogna ammazzare qualcuno, p. 54 59 Capitolo 3Dal «divorzio» tra Tesoro e Banca d'Italia alla messa a regime delle privatizzazioni3.1. La crisi della sovranità  politica e la sterilizzazione dello sviluppo, p. 61 - 3.2. La fine della sovranità  monetaria come punizione della politica, p. 68 - 3.3. Restrizioni del bilancio pubblico e svendita delle imprese partecipate, p. 75 - 3.4. La riforma del mercato del lavoro e la negazione delle strategie per l'industria, p. 78 - 3.5. Il ribaltamento del rischio sulla società  civile come elemento fondamentale della insostenibilità  dell'attuale modello economico, p. 84 - 3.6. Le ripercussioni sulle grandi reti infrastrutturali, la ricerca e l'innovazione applicata, p. 85 - 3.7. La mancata attuazione della Costituzione e la sottrazione della politica all'elettorato, p. 91 95 Capitolo 4Il nuovo millennio: dopo la fine della globalizzazione, il nulla?4.1 Verso la netta separazione dei soggetti che esercitano credito ordinario, finanza speculativa e compravendita di obbligazioni a basso rischio, p. 97 - 4.2 . Una regolamentazione internazionale dei costi di produzione, p. 102 - 4.3. Conflitto inter o intragenerazionale?, p. 104 - 4.4. È possibile una necessaria riforma previdenziale?, p. 110 - 4.5. Riforme fiscali, economia sommersa (non osservata), usura, p. 113 - 4.6. Una rivisitazione della politica economica per gestire in modo diverso la cooperazione tra tutte le realtà  mediterranee, p. 120 127 ConclusioneCome contrastare la catastrofe? 135 
Collana 
Consistenza248 p. 
Prezzo di copertina€ 20,00
DisponibilitàNormalmente disponibile in 6-7 gironi lavorativi.  

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