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Septuaginta. La Bibbia di ebrei e cristiani. Nuova ediz.: "Viene spontanea la domanda: perchÃ© mai dedicare energie allo studio di una traduzione della Bibbia, quella greca, se abbiamo l'originale ebraico? In effetti, la Bibbia dei Settanta, spesso oggi chiamata semplicemente la Settanta, non Ã¨ che la Bibbia tradotta in greco a partire dal III sec. a.C. e in uso presso tutti quegli ebrei stabilitisi nel mondo occidentale che ormai non conoscevano piÃ¹ l'ebraico: sembra, dunque, una delle tante traduzioni, sia pure la piÃ¹ antica. In realtÃ , le cose non stanno proprio cosÃ¬: fra il testo ebraico trasmesso dalla tradizione manoscritta medievale e il testo greco ci sono differenze che hanno resistito a ogni sforzo di essere spiegate come derivanti da libertÃ o ignoranza dei traduttori. La Settanta Ã¨ il testimone di un testo ebraico scomparso dalla tradizione e diverso da quello trasmesso come canonico. CosÃ¬ la Settanta ci porta dall'ambiente cristiano ed ebraico alessandrino dentro il cuore della cultura ebraica precristiana. Quale ambiente palestinese tramandava una Scrittura diversa da quella diventata canonica? Natalio FernÃ¡ndez Marcos con grande chiarezza traccia il quadro attuale della ricerca e apre lo sguardo su prospettive che toccano la nostra stessa cultura cristiana di oggi." (Paolo Sacchi)