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La meditazione chán. La pratica nel buddhismo cinese antico: Nel buddhismo, il percorso che conduce alla liberazione Ã¨ tradizionalmente centrato sul rispetto di regole morali e sull'esecuzione di rituali, oltre che sulla pratica meditativa. Oggi tuttavia, soprattutto nella visione moderna occidentale, la meditazione Ã¨ considerata il fulcro dell'insegnamento buddhista, o addirittura una pratica che trascende il buddhismo stesso e ogni altra forma religiosa, in grado di condurre il meditante a conquistare una visione universale. Spesso Ã¨ anche considerata uno strumento salutista o terapeutico, e praticata al fine di ottenere benefici psicofisici. Oppure Ã¨ intesa come un metodo psicologico funzionale ad accedere ai recessi piÃ¹ profondi e inconsci della mente, e utile ad acquisire uno stato di acquietamento, o a controllare ed eliminare le dispersioni mentali e rafforzare la capacitÃ di concentrazione. In questo volume, dedicato al ChÃ¡n cinese, la meditazione Ã¨ intesa nel senso tradizionale, cioÃ¨ come pratica religiosa; il suo scopo Ã¨ quello di favorire la conoscenza della realtÃ attraverso un'attivitÃ psicofisica regolamentata, puntando a far cogliere, e successivamente abbandonare, lo stato di ignoranza, confusione e dipendenza che genera la sofferenza e l'illusione, e condurre a stati di coscienza piÃ¹ elevati. L'autore presenta i testi delle varie scuole e dei maggiori maestri, traducendoli dagli originali cinesi, secondo uno sviluppo cronologico che consente di osservare l'evoluzione nello spazio e nel tempo della concezione e della forma di questa pratica. Pur senza pretese di esaustivitÃ , il percorso testuale proposto esamina i tes