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Descrizione del libro

In questa preziosa raccolta sono contenuti due scritti di filosofia teoretica di Vladimir JankÃ©lÃ©vitch, tradotti per la prima volta nel nostro paese e curati da Gianluca Valle, che vanno ad arricchire e a completare la giÃ ampia conoscenza del filosofo francese, veri e propri turning points all'interno della sua produzione filosofica, centri d'irradiazione di tutta la sua meditazione. Nel primo scritto, del 1939, JankÃ©lÃ©vitch si sofferma sul concetto di Â«ipseitÃ Â», intesa come unicitÃ e irripetibilitÃ di ogni individuo, come la sorgente stessa di ogni bene e valore. Inviolabile e impossedibile, non ha nulla a che vedere con il merito ed Ã¨ la dignitÃ pura e semplice di esistere. Rappresenta, in breve, Â«la grande uguaglianza degli inegualiÂ». Se il singolare non Ã¨ comparabile con gli altri, questo perÃ² non nega il suo originario essere-con-gli-altri. Nel secondo scritto, del 1954, il filosofo si sofferma sul Â«quasi-nienteÂ», un concetto che non appartiene all'ordine dei fatti empirici.