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Descrizione del libro

Dal grande italianista, presidente del comitato per le celebrazioni del 700Â° anniversario della morte di Dante, un profilo critico essenziale del capolavoro patrimonio dellâ€™umanitÃ intera La Commedia di Dante parla di Â«EverymanÂ» (Pound), di ciascuno di noi. Fonda una lingua, una letteratura, discende a noi dallâ€™eternitÃ ; parte cospicua dei suoi versi si Ã¨ fatta proverbio, detto morale o sentenza, e ad essa dobbiamo molte nostre immagini ed espressioni piÃ¹ quotidiane, Â«perdere il ben dellâ€™intellettoÂ», Â«senza infamia e senza lodeÂ», Â«ma guarda e passaÂ», Â«mi fa tremare le vene e i polsiÂ», Â«lasciate ogni speranza, voi châ€™intrateÂ».
La Commedia Ã¨ commedia: il muoversi dei personaggi Ã¨ in sÃ© scenico e, come a teatro, sfilano comparse e protagonisti; ci sono dialoghi e monologhi, duetti serrati; unâ€™architettura di mondi, luoghi visti, immaginati, percorsi nellâ€™esilio o nei libri. Per leggere Dante Ã¨ necessario continuare ad avere la sua sete dâ€™essenziale, il suo anelito a varcare il relativo per porre i suoi versi come sigillo e fondamento di una parola detta per sempre. Nel suo essere Â«testimone contro il tempoÂ» Dante, nel Novecento, Ã¨ stato meglio interpretato e compreso da autori come Pound, Eliot, Mandelâ€™Å¡tam, Beckett e Borges che dai critici stessi. E ancora, nel XXI secolo, il suo poema Ã¨ in futurum.