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Descrizione del libro

C'Ã¨ un sapere speciale che consente di porre riparo ai conflitti in un modo che nessun altro sapere saprebbe garantire: non la politica, non l'economia, non la filosofia, non la religione. Questo sapere Ã¨ il diritto. CosÃ¬ Karl Llewellyn si fa cantore delle virtÃ¹ ristoratrici del sapere giuridico, che conferiscono al diritto una ineguagliata capacitÃ di assicurare la continuitÃ della vita sociale. Nel suo saggio piÃ¹ compiuto e maturo, Il normativo, il giuridico e i compiti del diritto, pubblicato nel 1940, egli delinea una teoria che supera gli steccati disciplinari e presenta il diritto come l'ambito che si fa garante della vita sociale. Il diritto Ã¨ una tecnica capace di porre riparo ai conflitti e che dalla risoluzione dei casi piÃ¹ complicati sa trarre un'energia e una capacitÃ d'imporsi tali da assicurare una plastica resistenza agli urti. Un sapere rimediale, quindi, che perÃ² s'irradia via via su tutti quegli aspetti della vita umana in cui interessi divergenti e aspettative deluse potrebbero creare frizioni e strappi. Come tale - questa l'intuizione folgorante di Llewellyn - il diritto Ã¨ un sapere ubiquo, su cui deve poter contare qualsiasi gruppo (da due persone in su) voglia resistere alle aggressioni del tempo e dei conflitti interni. A partire da questa innata diffusivitÃ , Llewellyn illustra come dal diritto interno ai numerosi gruppi compresenti nello stesso contesto geo-storico si arrivi alla creazione di un sistema giuridico piÃ¹ ampio, valido per tutti i gruppi. In tal modo, Llewellyn propone ben piÃ¹ che una teoria giuridica: il compito del diritto Ã¨ nientemeno che assicurare la sussistenza dei gruppi sociali, permetterne la trasformazione interna e garantirne un'integrazione virtuosa con l'esterno.