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Il Cenacolo di Leonardo: Â«Dai suoi scritti, vediamo come il temperamento dolce e tranquillo del nostro Leonardo fosse incline ad accogliere in sÃ© le manifestazioni piÃ¹ diverse e piÃ¹ turbolente. La sua dottrina insiste dapprima su forme generalmente belle, ma poi al contempo anche sulla precisa attenzione a ogni anomalia, fino all'orribile. Si consideri l'Ultima Cena, dove Leonardo ha raffigurato tredici personaggi, dall'adolescente al vegliardo: uno pacatamente rassegnato, uno spaventato, undici eccitati e turbati dal pensiero di un tradimento in seno alla famiglia. Qui si osserva l'atteggiamento piÃ¹ mite e piÃ¹ composto fino alla esternazione delle piÃ¹ violente passioni. Se tutto questo doveva essere preso dalla natura, quale fu l'attenzione alle occasioni, quale il tempo richiesto per scovare tanti particolari e rielaborarli nell'insieme! PerciÃ² non Ã¨ affatto inverosimile che Leonardo abbia atteso all'opera per sedici anni, senza giungere a conclusione nÃ© col traditore nÃ© col Dio fatto uomo, e proprio perchÃ© entrambi sono soltanto concetti, che non si vedono con gli occhiÂ». Con uno scritto di Marco Carminati.