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Lo sapevate che il nome Aglianico vuol dire ellenico, cioè di origine greca? E che il vino Orvieto divenne famoso quando il grande pittore Luca Signorelli ne chiese "dodici some" per affrescare le pareti del Duomo? Perché esiste un Montepulciano senese e uno d'Abruzzo? E il celebre Sciacchetrà delle Cinque Terre, perché viene "allevato" così basso da dover essere vendemmiato in ginocchio? Fino a un paio di decenni fa a parlare era il vino, e solo il vino. Il rito della degustazione era principio e fine di tutto. Oggi è arrivato il tempo in cui si parla di vino. Una platea ogni giorno più grande di appassionati vuole sapere cosa c'è dietro la bottiglia: la storia del vitigno, la civiltà da cui nasce, la filosofia che c'è dietro, i tanti rapporti con la cultura, la letteratura, l'architettura e le arti. Chi meglio di Riccardo Cotarella può raccontarci queste straordinarie storie italiane? Nell'anno dell'EXPO, il grande enologo è stato nominato presidente del Comitato scientifico per l'allestimento del padiglione del vino italiano alla kermesse milanese. Sarà dunque l'ambasciatore della nostra civiltà enologica davanti al mondo.