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Descrizione del libro

L'inizio Ã¨ all'epoca della Seconda rivoluzione industriale, quando la cittÃ prende ancor piÃ¹ decisamente il sopravvento sulla campagna e si diffonde progressivamente l'attitudine a leggere, a guardare le figure, a informarsi su quello che succede intorno e che puÃ² condizionare la vita. Il racconto inizia, dunque, da ChÃ©ret e Toulouse-Lautrec, e da un ragazzo di Livorno, Leonetto Cappiello, che nel 1897 arriva a Parigi. Con i manifesti la grafica (chiamiamola comunicazione, propaganda o pubblicitÃ ...] comincia ad assumere un ruolo da protagonista importante. Nascono le originarie espressioni di Brand Image e le prime ricerche di coordinamento d'immagine. La grafica Ã¨ influenzata dalla poetica delle avanguardie artistiche. Si fa propaganda sotto i totalitarismi, ma contemporaneamente si sviluppano anche ricerche di progettazione grafica in grado di interessare tutti i momenti della produzione. Nel clima della Ricostruzione postbellica emergono in Italia, insieme a molte altre, le grandi personalitÃ di Albe Steiner, Bruno Munari, Erberto Carboni, Armando Testa e continua la lezione fondante dello Studio Boggeri. Nel prosieguo del secolo si sviluppano i linguaggi del Razionalismo Europeo (con MÃ¼ller-Brockmann e Max Bill) e della Scuola Milanese (Noorda, Vignelli, Iliprandi, Grignani, Fronzoni...). Agli inizi degli anni Settanta i grafici piÃ¹ giovani si rapportano in maniera puntuale anche al mercato delle istituzioni e danno vita al fenomeno della "grafica di pubblica utilitÃ ". La "pubblica utilitÃ " in Italia non avrebbe potuto affermare, comunque, un proprio modo di essere senza i nuovi fermenti politici e culturali che si erano diffusi tra gli Stati Uniti e l'Europa giÃ a partire dagli anni Sessanta. Sono gli anni di un percorso continuo tra Europa e America, con contatti di cui, nei decenni precedenti, si erano giÃ resi protagonisti Leo Lionni, Saul Steinberg e Paul Rand, e che, successivamente, vedono emergere, tra gli altri, Milton Glaser, Seymour Chwast e Heinz Edelmann.