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Joyc'è. Dalla gaia scienza di Ulisse alla scienza nuova di HCE: Nove autori di mondi culturali e artistici diversi si ritrovano, incrociando i rispettivi sentieri, ognuno con la propria competenza e sensibilitÃ , a condividere l'esperienza che... Joyc'Ã¨; che la presenza di Joyce Ã¨ sÃ¬ una "ricorrenza", ma continuamente riattualizabile, ben oltre ogni ritualitÃ celebrativa. Basta guardare l'indice dei contributi presenti in questo volume, per cogliere, diremmo a colpo d'occhio, i rimandi dialogici, gli intrecci impliciti o espliciti che si dipanano fra i due testi introduttivi, le riflessioni dei primi tre saggi di critica letteraria che presentano squarci del mondo, aperti sul compiersi della morte come transito irreversibile e sulla natura "marina" della madre in Joyce e Beckett, in cui si muovono i personaggi 'prosaici' dell'odissea joyciana; quelle dei due successivi che propongono, in un'ottica psicoanalitica lacaniana, considerazioni focalizzate sulla lingua di Joyce, ma piÃ¹ in generale su una piÃ¹ complessiva e innovativa riformulazione del senso stesso del lavoro psicoanalitico. E infine quelli dei due ultimi contributi che non parlano di Joyce, non discutono nÃ© della sua opera e dei suoi temi nÃ© della sua lingua, madre o matrigna; ma avendolo ascoltato, ricevuto con quella sensibilitÃ 'apprensiva' propria degli artisti, ci propongono una loro 'intrusiva' immedesimazione nel corpus dell'Ulisse, realizzando (Ã¨ Barthes a farci da suggeritore) un Ãªtre en memoire che non si riduce a una 'rimembranza', ma Ã¨ proprio un essere in memoria, che nell'ultimo contributo assume forma pittorica. Autori: Giancarlo Alfano, Luciano De Fiore, Giovann