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Descrizione del libro

Â«In definitiva, sarÃ² stato soltanto me stesso. Fedele a ciÃ² che ho creduto di sapere, al retaggio dei maestri antichi, alla mia infanzia, a ciÃ² che la mia civiltÃ ha creato. Non mi sono mai lasciato adescare dai canti delle false sirene, dalle mode e dai capricci estetici di cui la mia generazione e il mio secolo sono stati cosÃ¬ avidi. A rischio di apparire testardo e ribelle, ho sempre fatto soltanto ciÃ² che ho voluto. O almeno ciÃ² che la mia coscienza e il mio istinto mi hanno imposto. Docile a ciÃ² che la mia mano dettava e a ciÃ² che lo spirito mi permetteva di vedere e di trascrivere. Classico per l'ammirazione che ho portato ai grandi maestri della pittura, e romantico per il mio lato Heathcliff, ho sempre evitato gli scogli perigliosi delle scuole e dei movimenti, delle accademie e dei salotti. La mia pittura si Ã¨ elaborata in questo cammino solitario, da cui ho sempre bandito ogni sproloquio, per andare all'essenziale. Dipingere Ã¨ partire da qualcosa di ignoto anche a se stessi, e che si offre quasi miracolosamente. Dipingere Ã¨ testimoniare l'invisibile, una avventura rischiosa e fatale al tempo stesso, un autentico "mistero" nel senso medioevale del temineÂ» (L'autore). Con uno scritto di Marco Vallora.