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Trama del libro

"Sono cresciuta convinta che avere figli fosse una condizione consequenziale, tipo: mi crescono i peli sotto le ascelle, mi vengono le mestruazioni, vado al liceo, faccio sesso, ho un figlio". Figlia unica piena di fratelli, si sente sola e confusa. Ãˆ artista di ruote e verticali, volteggia sui trampoli, ma finisce a fare il marketing delle mutande. Avere un bambino Ã¨ il suo chiodo fisso, e si aspetta che sia naturalissimo, come per molte donne. Non per lei. Qualcosa si inceppa, i figli non arrivano. Prima restare incinta Ã¨ un miraggio, poi le gravidanze inspiegabilmente si interrompono. SarÃ l'utero bicorne, sarÃ qualcosa di sbagliato in lei, sarÃ la punizione per un amorazzo clandestino: le pensa tutte. Ogni volta speranza, ogni volta paura, e poi forme diverse di dolore. Finalmente, in una nuova cittÃ e con un nuovo compagno, l'ennesima gravidanza sembra procedere bene. Invece no: gli allarmi si susseguono, il percorso Ã¨ minato, non c'Ã¨ pace. Ma poi nella prova piÃ¹ estrema, da un'incubatrice piena di tubicini, sotto il cappellino azzurro del respiratore, la piÃ¹ bella bocca mai vista le insegna la pazienza, il coraggio dell'attesa e dell'amore, il contatto con il nucleo incandescente del mondo.