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Descrizione del libro

Â«L'epidemia che ci ha colpito si Ã¨ manifestata con la violenza dell'imprevedibileÂ» eppure prevedere e decidere il proprio benessere Ã¨ oggi tra le condizioni principali della nostra societÃ . Uno dei filosofi attuali piÃ¹ lucidi riflette sul dramma del coronavirus a partire dalle parole che usiamo per spiegare questo evento e le sue conseguenze: perchÃ© il "futuro" Ã¨ diverso dall'"avvenire", il "mondo" dal "reale", la "scienza" dagli "scienziati", l'"ottimismo" dalla "speranza", ma anche perchÃ© la modalitÃ del "morire" ci ha atterrito piÃ¹ della "morte" in sÃ©, fino a comprendere che l'autentica "libertÃ " non consiste nel fare ciÃ² che si vuole. Come ci ha cambiato l'epidemia? Che cosa possiamo fare per non farci sopraffare? Â«dovremmo essere piÃ¹ seri nel vivere il tempo, che non Ã¨ mai solo il "nostro tempo", il tempo delle nostre "urgenze private"Â», afferma l'autore indicando un atteggiamento per il "dopo" e citando La peste di Camus: Â«bisogna restare, accettare lo scandalo, cominciare a camminare nelle tenebre e tentare di fare il beneÂ».