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Descrizione del libro

Tra la seconda metÃ del VI e la prima metÃ del V secolo un rivolgimento culturale profondo avvia una separazione tra uomini e dei. Tale distacco si rivela cruciale, soprattutto alla luce del forte nesso che legava i due mondi fin dalle epoche piÃ¹ remote. Al tempo di Omero, quando le regole della societÃ non avevano ancora la forma strutturata di leggi, la religione si poneva come organo dispensatore di regole etiche, precetti giuridici e usi sociali: la fiducia nella giustizia divina e il timore della vendetta degli dei spingevano gli uomini a non commettere atti di frode, prepotenza o arroganza. Gli stretti rapporti tra religione, politica e giustizia si tramandano cosÃ¬ fino all'etÃ di Solone, ultimo esponente di un pensiero improntato alla fiducia nella giustizia degli dei. Dopo di lui le antiche certezze cominciano perÃ² a vacillare: Teognide e Senofane instillano i primi dubbi sulla giustizia degli dei, sul loro interesse per le vicende umane, sulla loro forma e conoscibilitÃ . Nel V secolo la legge Ã¨ ormai percepita come manifestazione della volontÃ umana: ordine naturale e ordine umano non si appartengono piÃ¹, tra physis e nomos si apre una crepa, e anche physis e theion si allontanano.