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Scheda libro

Cod. ISBN9788849522709
AutoreMario Griffo 
TitoloLa " non dispersione " nel processo penale
EditoreEdizioni Scientifiche Italiane
Anno2011 
Descrizione
La individuazione della nozione di “non dispersione” e l’inquadramento del valore a mo’ di dato sistematico costituiscono gli approdi cui perviene la disamina avente ad oggetto la “rilettura” delle vicende che hanno preceduto la consacrazione – a livello costituzionale nonché di legge ordinaria – dei canoni del “giusto processo”. Per vero, se in passato non si sono lesinate critiche alle pronunce con le quali la Corte costituzionale ha “affermato” – si è ritenuto – l’istanza di conservazione degli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari, una riflessione più “matura” su quelle vicende conduce a conclusioni tutt’affatto differenti. Il vizio, soprattutto di matrice semantica, che ha contraddistinto le critiche che la letteratura ha mosso alle menzionate pronunce del Giudice delle leggi, alligna sul fatto che l’evento giurisprudenziale dell’epoca non fu il riconoscimento del principio di “non dispersione della prova” ma la fallace valutazione di prevalenza funzionale di questo sulla regola di sistema, cioè sul contraddittorio. La filosofia che animò gli interventi della Corte in “favore” della non dispersione, insomma, si connetteva al profilo della tenuta complessiva del sistema; quest’ultima non operò cercando di infirmare il modo di acquisire l’elemento probatorio né, specificamente, di valorizzare le deroghe al metodo dialettico, bensì, ebbe di mira, esclusivamente, la tutela del fine ultimo del processo: l’accertamento. La lettura, in questa prospettiva, costituisce il momento di definitiva ed effettiva acquisizione dell’atto di indagine al fascicolo dibattimentale, acquisizione che non si realizza con la semplice acclusione del supporto cartaceo al fascicolo, bensì, attraverso la presa d’atto del proprio contenuto. Da ciò, il superamento della distinzione tra “lettura_acquisizione” e “lettura_contestazione”, dovendo distinguersi, esclusivamente, tra letture vietate e letture consentite.L'AUTORE Mario Griffo (1976), ricercatore confermato di Procedura penale, insegna Diritto processuale penale presso l’Università degli Studi del Sannio. Ha pubblicato, tra l’altro, Volontà delle parti e processo penale, Napoli, 2008, nonché: Sui limiti di utilizzabilità dei risultati di intercettazioni in «procedimenti diversi», in Giust. pen., 2005; Le modalità di assunzione della perizia in sede di incidente probatorio, in Cass. pen., 2005; Dal pretore al giudice monocratico: una particolare modalità di instaurazione del giudizio direttissimo, in Giur. it., 2005; La procura ad impugnare della parte civile, in Giust. pen., 2005; Questioni ancora irrisolte in tema di interrogatorio di garanzia dopo la dichiarazione di apertura del dibattimento, in Cass. pen., 2006; Limiti all’integrazione del decreto adottato ai sensi dell’art. 268 comma 3 c.p.p., in Cass. pen., 2006; I poteri del giudice dell’udienza preliminare in caso di richiesta di rinvio a giudizio non determinata quanto alla descrizione del fatto oggetto di imputazione, in Cass. pen., 2006; Sui limiti del giudizio di riesame, in Giust. pen., 2007; Il “procedimento” di reiterazione della misura cautelare a seguito di perenzione per omesso interrogatorio, in Cass. pen., 2007; Voce Magistratura di sorveglianza, in Enc. giur., 2008; Le “contestazioni a catena” al vaglio della Corte costituzionale, in Giust. pen., 2009; Commento agli artt. 87_88 99_101 del T.U. Stupefacenti, in Codice Ipsoa, 2010. 
CollanaBiblioteca di Diritto Processuale 
Consistenza302 p. 
Prezzo di copertina€ 27,00
DisponibilitàNormalmente disponibile in 2-3 giorni lavorativi.  

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