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Â«'Il Re delle Due Sicilie', abbreviato nell'uso in 'Le Due Sicilie', era il nome di un reggimento di ulani dell'esercito austroungaricoÂ» scrive Sciascia in un'appassionata recensione a questo romanzo Â«e coloro che vi appartenevano erano "Sizilien-Ulanen", ulani sicilianiÂ». Al crollo dell'impero, quel reggimento non esiste piÃ¹, e il colonnello Rochonville, cinque ufficiali e un sottufficiale sono i soli sopravvissuti. Ma durante un ricevimento nella Vienna decaduta del 1925 uno di loro, Engelshausen, viene trovato prono, la faccia rivolta al soffitto e il collo torto Â«come notoriamente fa il diavolo quando viene a prendersi qualcunoÂ»: un enigma per i suoi compagni e per la polizia. Altre morti non meno misteriose e all'apparenza irrelate scuoteranno Vienna, e sempre a essere colpiti nei modi piÃ¹ sofisticati e bizzarri saranno gli ultimi dragoni del reggimento Â«Due SicilieÂ». Scambi di persona, avventurose vicende parallele, visioni apocalittiche: Ã¨ il materiale principe per Lernet-Holenia, e lo si trova qui in una versione che spinge questi tratti all'estremo. Thriller di audace architettura e sapienti depistaggi, ora onirico e poetico ora intriso di nostalgia per un mondo inabissato, Due Sicilie ha per Sciascia Â«un che di labirintico, affascinante e insieme vertiginosoÂ» - una sua Â«diabolica essenzaÂ». E sa calarsi Â«dentro una conoscenza del cuore umano, dentro introspezioni e descrizioni, di eccezionale acutezza e delicatezzaÂ», attingendo uno dei punti piÃ¹ alti dell'epos di Lernet-Holenia.