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Qual è il ruolo della vita consacrata nel mondo d’oggi? Quale il suo futuro? Per la vita consacrata non è certamente un tempo di grande ottimismo! Dopo l’effervescenza del periodo conciliare e i tentativi ed esperimenti di rinnovamento, la vita consacrata si è ritrovata a vivere un tempo d’inverno e anche di confusione. L’esortazione post-sinodale Vita consecrata del 1996 ha risvegliato entusiasmi, ricerche, progetti; la teologia è tornata a interessarsi della vita consacrata offrendo contributi e studi importanti per una riflessione globale. Nonostante ciò la vita di consacrazione registra un momento di crisi e deve fare i conti con difficoltà anche strutturali; le vocazioni diminuiscono e i membri delle comunità religiose invecchiano. Secondo l’Autore, la vita consacrata resta una buona notizia per il mondo e una sfida proprio per i valori che la caratterizzano e che le religiose e i religiosi sono chiamati a custodire come dono per il mondo. È necessario quindi riscoprire queste radici, anche ripensando la formazione umano-psicologica dei consacrati, per affrontare in maniera adeguata un impegno, quello appunto della vita consacrata, che richiede una solida maturità umana e spirituale. In un mondo contrassegnato da una secolarizzazione diffusa e da un appiattimento sul presente che chiude ogni orizzonte, la vita consacrata può indicare alle donne e agli uomini del nostro tempo l’urgenza di investire sull’immateriale per superare la paura e la diffidenza verso tutto quello che non si vede e non si tocca: l’amore, la speranza, la fede in Qualcuno di più grande, la solidarietà e la condivisione. Il libro è indirizzato alle religiose e ai religiosi, con particolare riguardo a coloro che hanno responsabilità di formazione e di guida. Il linguaggio è colloquiale e piano, anche se non manca l’impegno per tematiche importanti e che esigono una trattazione documentata sia da punto di vista teologico che antropologico e psicologico.