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Descrizione del libro

Â«A cinquant'anni io ho letto almeno cinquanta milioni di articoli che mi giurano che la vita comincia a cinquant'anni, e ora devo solo decidere se Ã¨ vero o no.Â» Varcata la soglia innominabile, Guia Soncini si misura con la sfida piÃ¹ ardua: mostrare cosa succede quando la trasformazione Ã¨ compiuta e da creatura straordinaria dell'infanzia, convinta che gli adulti siano sempre gli altri, ti ritrovi a essere la piÃ¹ vecchia. In questa serrata e travolgente rassegna, rassicurante - Â«gli imbarazzi di cui ti vergogni a vita sono quasi sempre roba di cui il resto del mondo neppure s'Ã¨ accortoÂ» - e terrorizzante - Â«non dormirete mai piÃ¹, non digerirete mai piÃ¹ la fritturaÂ» - si mettono in discussione totem e tabÃ¹: Â«Se ci ricordassimo di che incubo era la giovinezza, mica la inseguiremmoÂ». L'obiettivo Ã¨ capire non solo Â«chi ci ha convinti che la fine del desiderio sia una condanna e non una liberazioneÂ», ma anche: come mai abbiamo smesso di accorgerci che da giovani avevamo torto su tutto? La generazione che puÃ² vantarsi di aver inventato la nostalgia - anche come professione, Â«l'unica ereditÃ che lasceremo ai nostri pargoli (assieme al crollo del sistema pensionistico)Â» - Ã¨ la stessa determinata a non smettere di vestirsi da liceale, a fingere di non sapere neanche a cinquant'anni quel che ignorava a quindici, venti, trenta, a vivere per sempre come fosse in etÃ fertile, a considerare Â«sei sempre ugualeÂ» il massimo complimento. Sullo sfondo un'unica, ineludibile domanda: ora che nessuno Ã¨ piÃ¹ disposto a crescere, quando si comincia a invecchiare?