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Descrizione del libro

Viviamo nell'era del digitale, Ã¨ un dato di fatto, e gli schermi sono ovunque: in ufficio, a scuola, a casa, nelle nostre tasche. Per dovere o per svago, gli occhi tornano sempre lÃ¬. Specie quelli dei piÃ¹ giovani, visto che li usano come principale - se non unico - canale d'intrattenimento. Qualche cifra? In Occidente, i bambini sotto i due anni trascorrono in media tre ore al giorno davanti a un monitor. Tra gli otto e i dodici anni le ore diventano cinque, e salgono a sette tra i tredici e i diciotto. Possibile che un'attivitÃ tanto pervasiva non impatti sul loro sviluppo? Per anni ci siamo lasciati cullare dal mito che vedeva nei nativi digitali i fortunati destinatari di un balzo evolutivo, daÂ Homo sapiensÂ aÂ Homo numericus: multitasking, piÃ¹ attento e intuitivo, pronto a cogliere le infinite possibilitÃ offerte dalla Rete. Una visione dorata diffusa anche da media, sedicenti Â«espertiÂ» e divulgatori non meglio qualificati. Troppo a lungo gli interessi di pochi e l'accondiscendenza di molti ci hanno spinti a ignorare i messaggi allarmati della scienza, proprio come Ã¨ successo per il tabacco, i cambiamenti climatici e gli alimenti pieni di zuccheri. SÃ¬, perchÃ© le ricerche sono ormai concordi: tutto quel tempo passato davanti a uno schermo ha gravi conseguenze su salute, comportamento e capacitÃ intellettuali dei nostri figli. Finalmente, in queste pagine, un neuroscienziato ci presenta i dati per come sono: preoccupanti, e tali da imporre un immediato cambio di rotta.