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Num. Collana: , Nr. 126
I comunisti mangiano i bambini. Storia di una leggenda: Lo slogan più fortunato della propaganda anticomunista viene coniato nel contesto della battaglia che nel Novecento la politica conduce in merito all'infanzia e al suo controllo: fra Chiesa e Stato laico ancora a fine Ottocento, fra organizzazioni cattoliche e comuniste nel secondo dopoguerra. Una battaglia fatta di notizie false, come quella della deportazione di migliaia di bambini siciliani in Urss durante la guerra, di manifesti truculenti, di evocazioni che fanno appello a timori ancestrali e finiscono per costruire l'efficace spauracchio dell'"orco" comunista. The slogan of the luckiest anti-communist propaganda was coined in the context of the battle in 20th century politics leads about the childhood and its control: between Church and State still lay in the late 19th century, between Catholic and Communist organizations in the second world war. A battle made false news, such as the deportation of thousands of Sicilians in the USSR during the war, gruesome posters, evocations of that appeal in ancestral fears and end to build effective bogeyman of "ogre".