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Descrizione del libro

Enrico Testa Ã¨ sicuramente fra gli autori piÃº rilevanti nella poesia italiana contemporanea. La sua visione del mondo Ã¨ tragica ma lontana dal nichilismo: nelle immagini e nelle voci (dei vivi, dei morti, degli animali), nei silenzi e nelle reticenze che filtrano dai suoi versi emergono, infatti, realtÃ piccole e fragili, da cui emana Â«un tiepido soffioÂ». La vita si insinua negli interstizi con la sua veste piÃº dimessa e in una consistenza assai simile al nulla, ma non Ã¨ il nulla. Il nulla, anzi, un nulla avvelenato Ã¨ nella rumorosa vanagloria, nella retorica, nella soddisfatta insolenza di chi vanta la propria presenza nel mondo. Al centro di questo nuovo libro stanno le erbe di nessuno, erbe che raccontano Â«una vita plebeaÂ», spesso in ambienti ostili, e che finiscono, come il tarÃ ssaco (giÃ amato da Emily Dickinson), in un soffio nel vento. Una poesia dominata dall'ombra e dall'Â«eco sfuggente delle coseÂ». Impreziosita da alcune versioni da Quevedo, Larkin e altri grandi autori: poesie in cui Testa si identifica totalmente tanto da farle sue nella forma e nel senso profondo.