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Descrizione del libro

Il teatro di Agota Kristof si snoda sul filo di una comicitÃ che a un certo punto deraglia nell'amarezza o nell'angoscia. In questo puÃ² ricordare Beckett (e senz'altro John e Joe non Ã¨ esente da influenze beckettiane), ma il cuore dei testi della scrittrice Ã¨ decisamente piÃº politico che metafisico. I suoi personaggi, clownesco-laconici o istrionico-verbosi secondo le due diverse piÃ¨ce, sono figure che le permettono di parlare dei temi che le stavano piÃº a cuore, legati ai due sistemi politico-sociali antitetici in cui aveva vissuto e che, in entrambi i casi, suscitavano in lei profonde riserve. "John e Joe" Ã¨ una riflessione sulla divisione del mondo fra chi ha e chi vorrebbe avere. I protagonisti sono due poveracci che vediamo sempre seduti al tavolino di un caffÃ¨, col perenne problema di come pagarsi le bevute finchÃ©, nella loro storia, entra un biglietto della lotteria... â€œUn ratto che passaâ€ affronta invece il gioco di autoinganni e di mascheramenti dell'Io all'interno di una societÃ totalitaria. Roll Ã¨ un intellettuale puro e scrive poesie. Le due scene che si alternano lo mostrano nel salotto della sua casa borghese, alle prese con la moglie e certi ospiti non troppo graditi, e in una cella assieme al carceriere e ad altri personaggi, fra cui il losco Â«Ratto CarognoneÂ», per il quale Ã¨ difficile non provare un'immediata, seppur colpevole, simpatia. Sta allo spettatore ricostruire i nessi temporali e le vere identitÃ dei personaggi. Nel finale, agghiacciante, nulla sarÃ come sembrava.