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Descrizione del libro

Tra il 1985 e le due importanti visite di Stato del 1988 e 1989 prende forma la peculiare posizione del governo italiano nei confronti del tentativo riformista in atto in URSS, posizione che lo distingue dagli altri componenti del G7. Ne Ã¨ protagonista Andreotti, che giudicava l'evoluzione del comunismo gorba?Ã«viano un fenomeno complessivamente positivo per la societÃ sovietica e per la politica internazionale, condividendo in grande misura la visione moderata del Â«sistema di mercatoÂ» e la critica di quelle che Gorba?Ã«v ancora chiamava le Â«contraddizioni del capitalismoÂ». Soprattutto, come sottolinea Silvio Pons, Andreotti condivideva con il presidente sovietico la visione di un futuro ordine bipolare senza la Guerra fredda: una visione Â«legata a un mondo in dissoluzioneÂ» che faceva proprio consapevolmente Â«il problema di costruire un'architettura nelle relazioni tra l'Europa e la Russia/URSSÂ», il cui fallimento corrispose alla rimozione della Â«coscienza stessa del problemaÂ». Passata la prova di eventi epocali come il crollo del muro di Berlino, la riunificazione tedesca, la prima Guerra del Golfo, quella sintonia e il disegno strategico di cui era espressione si sarebbero infatti infranti nella fine dell'Unione sovietica del dicembre 1991.